lunedì 27 febbraio 2012

Intervista WEB al coach dell'U18 maschile Valentina Pristerà


Nome?
Valentina

Cognome?
Pristerà

Anni?
27

Allenatrice da?
Ho iniziato nel 2005, con un piccolo gruppo di bimbi del minivolley, da cui provengono Andrea Amarena e Marco Gianvito, rispettivamente libero e centrale dell’attuale under 18.

Altre esperienze?
In questi anni ho sempre allenato squadre giovanili, a parte una breve parentesi con la Prima Divisione Femminile della Polisportiva Venaria, a fine stagione 2010-’11. 
Ho iniziato come secondo allenatore dell’under 16 femminile e dell’under 13 mista del 2D Venaria (stagione 2005-’06); l’anno successivo ho allenato l’under 12 femminile della Polisportiva Venaria e contemporaneamente, un po’ come funghi, sono spuntati nove ragazzini e la Polisportiva è riuscita a formare anche una squadra maschile, l’allora under 14 maschile, da cui provengono alcuni giocatori dell’attuale under 18. Ho seguito per due anni il gruppo femminile e poi ho deciso di seguire solo più la squadra maschile.
Oltre ad allenare però sono anche un arbitro e una giocatrice ormai da anni in pensione! Questa pluralità di esperienze pallavolistiche mi permette di guardare quel che avviene in palestra e nel campo sempre da più punti di vista ma soprattutto di non inveire contro i miei colleghi arbitri quando sbagliano, magari anche in maniera clamorosa!
Il coach Valentina Pristerà

Parlaci della strategia che usi in campo
Durante una partita cerco solo di rimanere concentrata e di aiutare i miei ragazzi. Non ho una strategia precisa, cerco solo di caricarli, di spronarli a fare del loro meglio e di aiutarli soprattutto nei momenti di difficoltà. 
Apro una piccola parentesi polemica, riportando un piccolo esempio che forse potrà essere esemplificativo della mia filosofia: vedo spesso allenatori arrabbiarsi con i propri atleti e urlare, quando questi prendono una palla destinata ad andare fuori, “eh, ma non hai visto che era fuori?” e nella mia testa rispondo sempre “e tu lì, in piedi vicino alla panchina, cosa ci stai a fare???”.

Pensieri pre-gara
Prima delle partite in casa ho spesso pensieri molto pratici del tipo: “cosa mancherà nel cassone della rete?”, “chi potrò chiamare in caso di bisogno?” . 
In generale, cerco di riempire la mia mente di pensieri positivi.

Pensieri post-gara
Tanti pensieri e tante emozioni a caldo che lasciano poi il posto alle riflessioni su cosa sia andato male e su cosa invece sia funzionato, in modo tale da capire gli aspetti tecnici e tattici su cui dover insistere in allenamento. I miei pensieri si mescolano a quelli dei ragazzi e infatti l’allenamento successivo alla gara, normalmente spendiamo dieci minuti per parlare della partita.

Parlaci della squadra
Il gruppo è attualmente composto da 11 ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, eterogenei da molti punti di vista: fisico, tecnico e tattico. Qualcuno ha iniziato a giocare all’età di 11/12 anni, mentre altri, hanno incontrato questo sport da poco. Nonostante tanti arrivi e alcune partenze nel corso degli anni, il gruppo è riuscito a rimanere saldo e coeso nonostante i risultati delle ultime due stagioni.
La squadra è circondata dai genitori/tifosi che ormai da anni ci seguono e ci sostengono.  

Cosa pretendi dai tuoi ragazzi?
Impegno, serietà ma anche che si divertano giocando. Spesso in alcuni momenti, hanno smesso di divertirsi in campo, per via dell’andamento della stagione e di alcune difficoltà che abbiamo incontrato in questi anni. La pallavolo non è solo sacrificio, sudore, lavoro ma anche condivisione e la possibilità di ridere e stare bene insieme ad altre persone, facendo ciò che si ama. 
U18 al completo

Passato da pallavolista?
Ho iniziato a giocare all’età di sei anni, percorrendo tutte le tappe pallavolistiche: palla rilanciata, minivolley, super-minivolley e infine tutte le categorie giovanili fino all’under 16, compresa una sosta in serie C per poi abbandonare il campo all’età di 16 anni. Ho comunque tantissimi bei ricordi e ringrazierò sempre Tilde Oliveri, la mia prima allenatrice che mi ha seguito da piccolissima e che mi ha trasmesso l’amore e la passione per questo sport, spronandomi sempre a fare meglio.

Altri hobby?
Ne ho tanti, ma purtroppo per lo stile di vita che conduco attualmente, tra Scuola di Specializzazione, Tirocinio, lavoro e pallavolo non ho molto tempo a disposizione per me. Il pochissimo tempo che ho, cerco di trascorrerlo con le persone care. Amo in generale lo sport e mi piace praticarlo; una volta dipingevo ma come le ginocchiere, anche i pennelli sono andati in pensione!adoro viaggiare, fare fotografie e in generale, stare in buona compagnia. 

Vita sociale o social network?
Preferisco la vita sociale, o meglio quella reale! Utilizzo Facebook ma esclusivamente come corollario alle relazioni vissute non davanti al pc. Preferisco vedere un sorriso  sul volto di una persona, che non una faccina sullo schermo.  


Volley maschile o femminile?
Sia come allenatrice che come spettatrice, preferisco il volley maschile.

Sogno nel cassetto?
Ne ho tanti, sia dentro che fuori dal campo! Spero di poterli realizzare e poter così crearmene di nuovi.

Se potessi cambiare una regola di gioco cosa cambieresti?
Ho visto che molti miei colleghi non amano la nuova regola sull’invasione. Da arbitro  e da allenatore non cambierei nessuna regola specifica, ma spiegherei meglio il fallo di doppia e portata ai miei colleghi arbitri al fine di trovare un metro di giudizio comune e uniforme. Conosco arbitri molto fiscali capaci di massacrare e far entrare in crisi i palleggiatori e altri che arbitrano, adottando la filosofia del “Li lascio giocare”, che va bene per una under 12! 

Conoscevi il blog prima dell'intervista?
Si, tramite facebook. 

Richieste al blog?
Penso che questo blog possa diventare uno strumento di unione, tramite la pubblicazione di calendari, foto, risultati, interviste.  Purtroppo nella nostra Società, ognuno rimane confinato nella propria palestra, siamo come una grande famiglia ma i vari zii e cugini non si frequentano molto.


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